Cause della migrazione:
Le cause che portarono alle migrazioni dei popoli che abitavano oltre il "Limes" furono molteplici e non sempre gli storici sono d'accordo su tutte, ma di sicuro l'entrata nel mondo romano provocò (insieme a molti altri fattori: quali rivolte religiose, la corruzione, ecc..) la fine di esso.
Una delle cause certe dell'invasioni barbariche furono gli Unni: non tanto per la loro invasione compiuta molto tempo dopo ma per la loro pressione sugli altri popoli; gli Unni provenienti dalla steppa mongola incalzarono le popolazioni germaniche e i Goti (e poi dopo Suebi, Slavi, Alani, ecc...) a entrare all'interno del mondo romano. Con l'entrata di così molti popoli diversi tra di loro Roma corse ai ripari impiegandoli, appunto, come truppe mercenarie o condendogli terre (ufficialmente sotto il dominio di Roma ma in pratica disabitate) dove potersi insediare e diventando così "foederati" (alleati). Le occasioni però di attrito non mancarono, infatti bisogna ricordare lo scontro tra i Goti (scontenti delle loro terre in Pannonia, Ungheria moderna) e l'impero d'oriente che culminò nella battaglia di Adrianopoli in cui uccisero anche l'imperatore Valente o ancora ai saccheggi e persecuzioni operate dai Vandali in nord Africa (oggi Tunisia) nei confronti della popolazione e del clero cristiano cattolici, poiché i Vandali erano si cristiani ma ariani (ecco la connotazione negativa odierna del termine: Vandalo).
Un altra causa senza dubbio importante fu il clima: a quell'epoca si ebbe un abbassamento di qualche grado della temperatura (chiamata anche "piccola era glaciale") che impedì buoni raccolti per più anni costringendo così le popolazioni barbare a migrare più a sud della loro posizione.
Alcuni reputano che furono le due differenti culture: Romana e barbara a portare un crollo dell'impero poiché inconciliabili ma si è visto che "gli invasori" barbari si integrarono molto bene nella cultura romana: l'unico aspetto che sconvolsero fu quello militare poiché sostituirono nel corso del tempo sempre più le legioni romane diventando così loro gli eserciti ufficiali dell'Impero con a capo appunto generali barbari (che con la forza bellica diventarono imperatori); la burocrazia invece (come la tassazione, l'amministrazione pubblica, i riti sacerdotali, la clase senatoriale, ecc...) rimasero di competenza romana per molto tempo anche dopo la caduta dell'impero; con la formazione dei regni barbarici sempre i discendenti romani si occuparono di quegli aspetti ma non vennero trattati come servitori o come cittadini di serie B ma venivano inclusi nel popolo, infatti quando nelle fonti ci si riferiva al popolo (Goti, Franchi, Vandali, Longobardi, ecc...) ci si riferiva sia ai membri dell'esercito (di discendenza barbara) sia ai membri del settore politico-amministrativo (figli dei romani).
N.B: appunto nelle fonti dal V sec in poi molte volte coloro che venivano chiamati "romani" non erano altro che gli abitanti dell'Impero Romano d'Oriente.
Una delle cause certe dell'invasioni barbariche furono gli Unni: non tanto per la loro invasione compiuta molto tempo dopo ma per la loro pressione sugli altri popoli; gli Unni provenienti dalla steppa mongola incalzarono le popolazioni germaniche e i Goti (e poi dopo Suebi, Slavi, Alani, ecc...) a entrare all'interno del mondo romano. Con l'entrata di così molti popoli diversi tra di loro Roma corse ai ripari impiegandoli, appunto, come truppe mercenarie o condendogli terre (ufficialmente sotto il dominio di Roma ma in pratica disabitate) dove potersi insediare e diventando così "foederati" (alleati). Le occasioni però di attrito non mancarono, infatti bisogna ricordare lo scontro tra i Goti (scontenti delle loro terre in Pannonia, Ungheria moderna) e l'impero d'oriente che culminò nella battaglia di Adrianopoli in cui uccisero anche l'imperatore Valente o ancora ai saccheggi e persecuzioni operate dai Vandali in nord Africa (oggi Tunisia) nei confronti della popolazione e del clero cristiano cattolici, poiché i Vandali erano si cristiani ma ariani (ecco la connotazione negativa odierna del termine: Vandalo).
Un altra causa senza dubbio importante fu il clima: a quell'epoca si ebbe un abbassamento di qualche grado della temperatura (chiamata anche "piccola era glaciale") che impedì buoni raccolti per più anni costringendo così le popolazioni barbare a migrare più a sud della loro posizione.
Alcuni reputano che furono le due differenti culture: Romana e barbara a portare un crollo dell'impero poiché inconciliabili ma si è visto che "gli invasori" barbari si integrarono molto bene nella cultura romana: l'unico aspetto che sconvolsero fu quello militare poiché sostituirono nel corso del tempo sempre più le legioni romane diventando così loro gli eserciti ufficiali dell'Impero con a capo appunto generali barbari (che con la forza bellica diventarono imperatori); la burocrazia invece (come la tassazione, l'amministrazione pubblica, i riti sacerdotali, la clase senatoriale, ecc...) rimasero di competenza romana per molto tempo anche dopo la caduta dell'impero; con la formazione dei regni barbarici sempre i discendenti romani si occuparono di quegli aspetti ma non vennero trattati come servitori o come cittadini di serie B ma venivano inclusi nel popolo, infatti quando nelle fonti ci si riferiva al popolo (Goti, Franchi, Vandali, Longobardi, ecc...) ci si riferiva sia ai membri dell'esercito (di discendenza barbara) sia ai membri del settore politico-amministrativo (figli dei romani).
N.B: appunto nelle fonti dal V sec in poi molte volte coloro che venivano chiamati "romani" non erano altro che gli abitanti dell'Impero Romano d'Oriente.